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I Giardini verticali

I giardini verticali sono delle composizioni di piante realizzate su pannelli o moduli stratificati (PVC e feltro. Essi sono poi inseriti in una gabbia metallica che viene fissata ai muri (giardini verticali esterni) o alle pareti (giardini verticali interni), ma può anche essere sorretta da apposite strutture.

Il pioniere del giardino verticale è stato Patrick Blanc, un botanico e studioso parigino che con i suoi spettacolari giardini verticali ha rivestito facciate ed aree intere, pubbliche e private.

La tipologia di piante

È di fondamentale importanza scegliere con cura, rispetto al clima e alla specificità della flora autoctona, le specie da impiantare ed è sempre meglio farsi seguire da un esperto di giardinaggio.

La scelta ricade quasi sempre su varietà a bassa manutenzione, che necessitano cioè di poche cure e interventi sporadici durante l’anno. La vegetazione deve essere posata in condizioni ambientali e climatiche favorevoli e sarà importante seguirne lo sviluppo e l’adattamento soprattutto nei primi 8-12 mesi dalla posa. Spesso le specie scelte devono essere tappezzanti, quindi si da ampio spazio a rampicanti, cespugli, arbusti e piante pendenti.

Vengono privilegiate le piante rampicanti le cui radici non abbiano bisogno di affondare in un terreno troppo profondo. In caso contrario il rischio è quello di compromettere l’integrità dei muri e degli stessi edifici. Ecco perché devono anche mantenere un peso di circa 30 kg per metro quadro.

Tuttavia, la scelta tiene conto di ulteriori fattori, tra cui:

  • la zona geografica in cui l’edificio è ubicato (esposizione al sole, ventosità, orientamento…)
  • il fabbisogno idrico della pianta
  • la fioritura
  • la tipologia di impianto e substrato utilizzato

Le specie più utilizzate per sopravvivere alle stagioni fredde sono le varietà microterme, al contrario le macroterme (zizzania e gramigna) sono scelte per quelle calde in quanto amano i climi caldi.

Tra le varietà botaniche più adatte si hanno il ficus, le felci, il philodendrum e le fatsie, specie che crescono di consueto sulle pareti rocciose delle zone tropicali e che hanno dimostrato quindi la loro particolar resistenza a condizioni estreme.

Per garantire acqua e concime alle piante installate si ricorre spesso a sistemi automatici incorporati negli impianti stessi, tramite collettori disposti orizzontalmente a diversi livelli della parete. Tali collettori sono connessi a tubi montanti verticali che percorrono in altezza la struttura, distribuendo i nutrienti a tutte le piante.

Se l’impianto è dotato di un sistema di irrigazione a ciclo chiuso, l’acqua impiegata è quella piovana, conservata in vasche di raccolta alla base del muro.

Usato anche il metodo di coltivazione idroponica, che permette un costante approvvigionamento idrico di acqua piovana e fertilizzanti, mediante sistemi a goccia sistemati nella parte alta del muro.

Il posizionamento delle diverse specie di piante deve anche tenere conto delle condizioni micro-climatiche che variano a seconda dell’altezza, poiché nella maggior parte dei casi i muri si elevano notevolmente da terra.

Per questo, si sistemano a livello del suolo, dove l’ombra è maggiore, rispetto alla parte più elevata e luminosa della parete, delle varietà più resistenti ad umidità e freddo. In effetti, temperatura e luminosità possono essere differenti alla base e alla sommità, favorendo la crescita dell’una o dell’altra.

Infine, è importante l’effetto cromatico. L’opportunità di combinare piante perenni e stagionali permette di regalare al già forte impatto del giardino verticale nuovi cromatismi e suggestivi effetti con il succedersi delle stagioni.

Il Giardino verticale è funzionale anche in spazi ridotti

Illustri esempi dimostrano come con il verde verticale non sia solo qualcosa di chiuso e confinato.

Scardina la più ovvia idea di crescita orizzontale del verde, e dà vita ad una miriade di soluzioni possibili mostrandosi vincente perché capace di adattarsi, nei modi più creativi, alle esigenze dettate dalle realtà in cui va ad inserirsi. Può essere la decorazione di una parete interna di un cortile, come nel caso dell’hotel Intercontinental di Parigi, o una interna di casa, magari in bagno, per sfruttare l’umidità dell’ambiente. Oppure pensiamo a un quadro ‘verde’ da appendere in salotto.

Se possedete un terrazzo o un piccolo balcone non significa che non possiate creare il vostro giardino verticale, magari con verdure da coltivare anche per cucinare. Anche in questo caso la regola è la stessa delle grandi installazioni: evitate piante che occupano troppo spazio o richiedono una profondità del suolo eccessiva. Sono perfette la maggior parte delle piante aromatiche, così come insalata, pomodorini, peperoncini, cipolle, ravanelli, aglio e fragole.

Altra cosa da considerare è che è necessario annaffiare regolarmente, perché si tratta pur sempre di  piante in vaso o da balcone, quindi il terreno si asciuga abbastanza rapidamente.

Infine, riservategli una posizione soleggiata, avrete più scelta per le varietà.

Esistono diverse tipologie di pareti verdi che possono essere installate in versione ridotta o fai-da-te per rendere il tuo ambiente green.

Un primo esempio è dato dalle tasche porta-piante. Si tratta di tasche alte fino a 2 m che possono occupare tutta la larghezza di una parete. È anche possibile appenderle su una ringhiera del balcone, ad una solida rete metallica o un graticcio di legno. Se ne trovano in commercio in tessuto idrorepellente e resistente all’umidità, sufficientemente resistenti per il peso del terreno e delle piante.

Un secondo esempio, più classico, è dato dai vasi appesi oppure inseriti in una struttura verticale.  Si può giocare con le grandezze dei vasi, o anche utilizzare lattine forate sul fondo.

In commercio esistono inoltre delle pareti in feltro con dei fori da fissare al muro in grado di ospitare delle piante rampicanti in diverse fasce che ricadranno verso il basso.

Insomma, è stata riscontrata una grande attenzione nei confronti di installazioni verticali verdi. Il mercato è in fase di espansione ed in alcuni Paesi la commercializzazione di pannelli di verde prefabbricati (già muniti di piante) sta diventando realtà.

La superficie destinata alle aree verdi in città è stata ridotta per lasciare spazio all’espansione architettonica. Ecco perché il muro verde è la risposta più green ed efficace ai problemi che affliggono le città moderne.

Riassumiamone i vantaggi:

  • purifica l’aria assorbendo CO2 e pulendola anche dallo smog.
  • offre una protezione naturale dall’inquinamento acustico, fornendo una barriera naturale all’inquinamento sonoro
  • isola gli edifici, fornendo un’ottima coibentazione che permette risparmio energetico e abbassa il fabbisogno di energia per riscaldarli e raffreddarli
  • offre una buona resistenza al fuoco
  • garantisce un maggior equilibrio visivo perché i blocchi grigi della città sono alternati a composizioni verdi che donano benessere
  • aumenta persino il valore dell’immobile che ricopre

 

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