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Giornata dell’ambiente 2021

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Il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’Ambiente.

La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1972, per ricordare la  Conferenza sull’Ambiente che si è svolta a Stoccolma dal 5 a 16 giugno 1972, momento importante che pose le basi dell’ambientalismo (istituzionale) moderno.

Durante la Conferenza di Stoccolma venne delineato il Programma Ambiente delle Nazioni Unite, universalmente conosciuto come Unep agenzia specializzata dell’Onu con sede a Nairobi, in Kenya.

A questa importante celebrazione, ad oggi, aderiscono oltre 100 Paesi del mondo, tra cui l’Italia.

La Giornata mondiale dell’ambiente nasce, quindi, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica alla salvaguardia della natura e di tutte le specie vegetali e animali che la abitano. È un’occasione preziosa per ricordarci che ognuno di noi può fare qualcosa per essere parte del cambiamento di cui il pianeta ha bisogno, oggi più che mai

Per i governi e le istituzioni la giornata diventa una chance per capire come investire (anche dal punto di vista economico) in processi volti alla guarigione dell’ambiente, magari puntando sulla transizione energetica.

“Ripristino degli Ecosistemi”: il tema del 2021 

Il tema individuato per quest’anno è il “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi della Terra, cercando dunque di passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione.

Proprio il 5 giugno verrà inaugurato il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.

L’ambiente soffre a causa delle azioni dell’uomo sulla natura: come si legge sul sito dell’iniziativa, le foreste della Terra sono in serio pericolo, tanto che ogni 3 secondi perdiamo una superficie di foresta pari a un campo da calcio; abbiamo già perso il 50% delle barriere coralline presenti sul Pianeta e se non si inverte la rotta, entro il 2050 questo ecosistema fondamentale per la vita di mari e oceani sarà sull’orlo dell’estinzione.

La Giornata Mondiale dell’Ambiente si pone l’obiettivo di invertire la rotta in 10 anni: da un modello economico basato sullo sfruttamento della natura bisogna passare a un paradigma basato sulla salvaguardia della stessa. La missione è globale e coinvolge ognuno di noi.

 

In vista della Giornata dell’Ambiente, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha messo a disposizione due preziosi strumenti:

  • la Guida pratica della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021, che rivolge a tutti coloro interessati al ripristino degli ecosistemi, offrendo spunti di riflessione, percorsi e consigli per agire subito a favore del Pianeta. La guida elenca una serie di azioni che possono esser messe in atto fin da subito per rallentare e fermare il degrado degli ecosistemi e favorire il loro pieno recupero
  • Una pagina web costantemente aggiornata per consultare ultime iniziative che riguardano la Giornata Mondiale dell’Ambiente

 

 

 

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Arredamento: perché puntare su materiali naturali

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Per l’arredamento della casa non c’è niente di meglio che puntare a scelte e materiali naturali: non è un vezzo, ma un modo per ricreare condizioni per assicurare comfort e benessere domestico. Alla cura della casa, infatti, si lega la cura verso chi la abita.
La cura domestica passa innanzitutto dalla necessità di elevare la qualità dell’aria interna ecco perché scegliere un arredamento naturale può essere una valida strategia.

L’inquinamento indoor oggi è responsabile del 2,7% del carico globale di malattia nel mondo, ricorda il Ministero della Salute riportando dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. In Europa esso è causa del 4,6% delle morti per infezioni respiratorie acute nei bambini fino ai 4 anni di età. “Tra le patologie correlate agli edifici, le malattie allergiche respiratorie hanno un grande rilievo per il loro impatto sulla salute e la loro incidenza sta aumentando in tutta Europa”, segnala lo stesso dicastero.

A tutto questo è possibile porre rimedio, mettendo in pratica alcuni accorgimenti.

Le pitture ecologiche

Il primo punto da cui partire per un arredamento della casa più naturale possibile riguarda l’involucro. È dai muri, innanzitutto, che si possono mettere le basi per elevare la salute della propria abitazione: per evitare la proliferazione di muffe e batteri e migliorare la qualità dell’aria è bene scegliere di impiegare pitture naturali. Per essere tali, esse non devono rilasciare all’interno degli ambienti sostanze volatili senza alterare la qualità dell’aria, non determinando quindi inquinamento indoor.

Tali pitture si distinguono per essere a base calce o silicati, di derivazione minerale e se sono colorate deve essere esclusivamente con pigmenti naturali. Sulla confezione deve essere riportata l’indicazione del quantitativo di VOC – Composti organici volatili che deve essere non superiore a 30 grammi / litro, ovvero in quantitativi minimi.

Arredamento naturale: mobili in legno ecologico

Il legno è un materiale utilizzato dall’uomo fin dalle sue origini. Oltre che per l’edilizia, il legno è altrettanto utile anche per gli arredi naturali. “Il legno naturale non si carica elettrostaticamente, assorbe l’umidità in eccesso la dona quando è in difetto e purifica l’ambiente”, ricorda il bio falegname Oliviero Tomasoni, titolare della Bottega del Legnosegnalando che le caratteristiche basilari nella produzione di mobili e arredi biologici occorre privilegiare il legno massello (non truciolare o compensato) in quanto privo di formaldeide. L’unico trattamento è sempre con sostanze naturali come cera d’api o con oli specifici.

L’importanza di biofilia e feng shui

La cura della casa passa anche dall’attuazione di concezioni e discipline antiche e moderne che guardano al benessere dell’individuo anche all’interno della propria casa. Parliamo di biofilia e Feng Shui.

La biofilia

La biofilia si basa su un’ipotesi scientifica al cui centro c’è l’idea che l’uomo abbia un’innata tendenza a cercare connessioni con la natura. Il termine deriva da due parole greche e si traduce con “l’amore per gli esseri viventi”. Secondo il biologo americano Edward O. Wilson, che spiegò il concetto nella propria opera Biophilia (1984). Il principio fondamentale della biofilia è collegare l’uomo con la natura e, di conseguenza, migliorare il benessere, passando anche dal contesto domestico.

Considerando che oggi, la maggior parte delle persone passa buona parte della propria vita al chiuso e per lo più tra le mura di casa, è divenuto sempre più evidente quanto sia importanteportare la natura all’interno delle abitazioni. Come riuscire a farlo? Intanto, sfruttando al meglio la luce naturale; poi è possibile aggiungere del verde sotto forma di piante.
Alcune, tra l’altro, hanno spiccate virtù di purificazione dell’aria indoor: pensiamo a pothos, ficus benjamin, edera. Oltre ad aggiungere elementi naturali, è possibile puntare a utilizzare colori e motivi che si rifanno alla natura: blu (rilassante), verde (rinvigorente), giallo (vitalità).

Il Feng Shui

Molto più antico è il Feng Shui disciplina cinese che studia e indaga il rapporto tra individuo e ambiente, naturale o artificiale, in modo da trovarne il massimo beneficio.
L’attenzione nel feng-shui a molti dettagli è davvero ampia: a partire dalle indicazioni per l’ingresso della casa (il più possibile luminoso e ordinato) e all’attenzione anche in questo caso alla luce naturale. Ci sono alcuni accorgimenti che possono essere ripresi da questa disciplina e che passano innanzitutto dalla necessità di organizzare gli ambienti in modo da creare armonia al suo interno e anche con il contesto esterno.

 

articolo tratto tra www.wisesociety.it 

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I Giardini verticali

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I giardini verticali sono delle composizioni di piante realizzate su pannelli o moduli stratificati (PVC e feltro. Essi sono poi inseriti in una gabbia metallica che viene fissata ai muri (giardini verticali esterni) o alle pareti (giardini verticali interni), ma può anche essere sorretta da apposite strutture.

Il pioniere del giardino verticale è stato Patrick Blanc, un botanico e studioso parigino che con i suoi spettacolari giardini verticali ha rivestito facciate ed aree intere, pubbliche e private.

La tipologia di piante

È di fondamentale importanza scegliere con cura, rispetto al clima e alla specificità della flora autoctona, le specie da impiantare ed è sempre meglio farsi seguire da un esperto di giardinaggio.

La scelta ricade quasi sempre su varietà a bassa manutenzione, che necessitano cioè di poche cure e interventi sporadici durante l’anno. La vegetazione deve essere posata in condizioni ambientali e climatiche favorevoli e sarà importante seguirne lo sviluppo e l’adattamento soprattutto nei primi 8-12 mesi dalla posa. Spesso le specie scelte devono essere tappezzanti, quindi si da ampio spazio a rampicanti, cespugli, arbusti e piante pendenti.

Vengono privilegiate le piante rampicanti le cui radici non abbiano bisogno di affondare in un terreno troppo profondo. In caso contrario il rischio è quello di compromettere l’integrità dei muri e degli stessi edifici. Ecco perché devono anche mantenere un peso di circa 30 kg per metro quadro.

Tuttavia, la scelta tiene conto di ulteriori fattori, tra cui:

  • la zona geografica in cui l’edificio è ubicato (esposizione al sole, ventosità, orientamento…)
  • il fabbisogno idrico della pianta
  • la fioritura
  • la tipologia di impianto e substrato utilizzato

Le specie più utilizzate per sopravvivere alle stagioni fredde sono le varietà microterme, al contrario le macroterme (zizzania e gramigna) sono scelte per quelle calde in quanto amano i climi caldi.

Tra le varietà botaniche più adatte si hanno il ficus, le felci, il philodendrum e le fatsie, specie che crescono di consueto sulle pareti rocciose delle zone tropicali e che hanno dimostrato quindi la loro particolar resistenza a condizioni estreme.

Per garantire acqua e concime alle piante installate si ricorre spesso a sistemi automatici incorporati negli impianti stessi, tramite collettori disposti orizzontalmente a diversi livelli della parete. Tali collettori sono connessi a tubi montanti verticali che percorrono in altezza la struttura, distribuendo i nutrienti a tutte le piante.

Se l’impianto è dotato di un sistema di irrigazione a ciclo chiuso, l’acqua impiegata è quella piovana, conservata in vasche di raccolta alla base del muro.

Usato anche il metodo di coltivazione idroponica, che permette un costante approvvigionamento idrico di acqua piovana e fertilizzanti, mediante sistemi a goccia sistemati nella parte alta del muro.

Il posizionamento delle diverse specie di piante deve anche tenere conto delle condizioni micro-climatiche che variano a seconda dell’altezza, poiché nella maggior parte dei casi i muri si elevano notevolmente da terra.

Per questo, si sistemano a livello del suolo, dove l’ombra è maggiore, rispetto alla parte più elevata e luminosa della parete, delle varietà più resistenti ad umidità e freddo. In effetti, temperatura e luminosità possono essere differenti alla base e alla sommità, favorendo la crescita dell’una o dell’altra.

Infine, è importante l’effetto cromatico. L’opportunità di combinare piante perenni e stagionali permette di regalare al già forte impatto del giardino verticale nuovi cromatismi e suggestivi effetti con il succedersi delle stagioni.

Il Giardino verticale è funzionale anche in spazi ridotti

Illustri esempi dimostrano come con il verde verticale non sia solo qualcosa di chiuso e confinato.

Scardina la più ovvia idea di crescita orizzontale del verde, e dà vita ad una miriade di soluzioni possibili mostrandosi vincente perché capace di adattarsi, nei modi più creativi, alle esigenze dettate dalle realtà in cui va ad inserirsi. Può essere la decorazione di una parete interna di un cortile, come nel caso dell’hotel Intercontinental di Parigi, o una interna di casa, magari in bagno, per sfruttare l’umidità dell’ambiente. Oppure pensiamo a un quadro ‘verde’ da appendere in salotto.

Se possedete un terrazzo o un piccolo balcone non significa che non possiate creare il vostro giardino verticale, magari con verdure da coltivare anche per cucinare. Anche in questo caso la regola è la stessa delle grandi installazioni: evitate piante che occupano troppo spazio o richiedono una profondità del suolo eccessiva. Sono perfette la maggior parte delle piante aromatiche, così come insalata, pomodorini, peperoncini, cipolle, ravanelli, aglio e fragole.

Altra cosa da considerare è che è necessario annaffiare regolarmente, perché si tratta pur sempre di  piante in vaso o da balcone, quindi il terreno si asciuga abbastanza rapidamente.

Infine, riservategli una posizione soleggiata, avrete più scelta per le varietà.

Esistono diverse tipologie di pareti verdi che possono essere installate in versione ridotta o fai-da-te per rendere il tuo ambiente green.

Un primo esempio è dato dalle tasche porta-piante. Si tratta di tasche alte fino a 2 m che possono occupare tutta la larghezza di una parete. È anche possibile appenderle su una ringhiera del balcone, ad una solida rete metallica o un graticcio di legno. Se ne trovano in commercio in tessuto idrorepellente e resistente all’umidità, sufficientemente resistenti per il peso del terreno e delle piante.

Un secondo esempio, più classico, è dato dai vasi appesi oppure inseriti in una struttura verticale.  Si può giocare con le grandezze dei vasi, o anche utilizzare lattine forate sul fondo.

In commercio esistono inoltre delle pareti in feltro con dei fori da fissare al muro in grado di ospitare delle piante rampicanti in diverse fasce che ricadranno verso il basso.

Insomma, è stata riscontrata una grande attenzione nei confronti di installazioni verticali verdi. Il mercato è in fase di espansione ed in alcuni Paesi la commercializzazione di pannelli di verde prefabbricati (già muniti di piante) sta diventando realtà.

La superficie destinata alle aree verdi in città è stata ridotta per lasciare spazio all’espansione architettonica. Ecco perché il muro verde è la risposta più green ed efficace ai problemi che affliggono le città moderne.

Riassumiamone i vantaggi:

  • purifica l’aria assorbendo CO2 e pulendola anche dallo smog.
  • offre una protezione naturale dall’inquinamento acustico, fornendo una barriera naturale all’inquinamento sonoro
  • isola gli edifici, fornendo un’ottima coibentazione che permette risparmio energetico e abbassa il fabbisogno di energia per riscaldarli e raffreddarli
  • offre una buona resistenza al fuoco
  • garantisce un maggior equilibrio visivo perché i blocchi grigi della città sono alternati a composizioni verdi che donano benessere
  • aumenta persino il valore dell’immobile che ricopre

 

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Depurazione dell’aria: i sistemi di filtrazione indoor

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Attualmente si trascorre circa il 90% del tempo chiusi in ambienti indoor, in case e locali in cui si accumulano inquinanti dannosi per la salute come VOC (Volatile Organic Compound), formaldeide oppure agenti provenienti dall’esterno come polveri, pollini e batteri. In un appartamento, possono essere prodotte decine di litri di vapore acqueo che necessita di essere espulso per evitare la formazione condensa su finestre e pareti. Questo incrementa anche la prolificazione degli acari che provocano allergie respiratorie o riniti allergiche. Tutto ciò ha conseguenze dannose sulla salute, sull’umore e ovviamente sulle prestazioni lavorative giornaliere, in quanto avere aria limitata a disposizione non rigenera il nostro organismo.

I diversi sistemi di filtrazione

Il metodo più semplice per tenere un ambiente depurato è quello di arieggiare gli interni con costanza e dotarli di appositi filtri o sistemi di purificazione dell’aria. La filtrazione è il tipo di depurazione più diffuso nei contesti residenziali e può essere di tipo meccanico o elettrostatico. Nel caso di filtrazione meccanica, sono numerose le varianti esistenti in commercio: carta (generalmente costituita da nitrocellulosa), tessuti (poliestere, polipropilene, fibra di vetro, fibre aramidiche), reti e tele metalliche. In sostanza, il flusso d’aria che attraversa il filtro si scompone, le particelle in esso sospese subiscono numerosi cambi di direzione con lo scopo di rimanere  intrappolate per effetto di uno o più meccanismi tra i quali la setacciatura, la cattura per intercettazione o per diffusione e molti altri.

Muschio Indoor per la purificazione dell’aria, Benetti Moss
L’utilità dei sistemi di depurazione interna in tempi di pandemia

Studi recenti condotti sul Coronavirus, causa della pandemia attuale, hanno dimostrato che una delle cause principali di trasmissione del virus è quella per via aerea. Colpi di tosse e di starnuti, una volta immessi nell’ambiente, conservano una carica infettiva per diverse ore. In questo lasso di tempo i batteri contaminando superfici e oggetti, creando così le premesse per la diffusione del contagio. Depuratori equipaggiati di filtri sono in grado di trattenere percentuali particolarmente elevate di particelle patogene presenti nell’aria, creando così un’efficace barriera nei confronti di batteri che continuano a propagarsi nell’ambiente. L’uso di questi dispositivi indoor si rivela efficace non solo contro acari, gas nocivi, Voc o vapore acqueo, ma anche per limitare il rischio di infezione da Covid-19.

 

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Vincenzo Venuto: ecco quello che gli animali possono insegnarci

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L’uomo è veramente l’essere vivente più “cattivo” e distruttivo del pianeta? Gli animali sono in grado di provare sentimenti e che vita sessuale hanno? Sapevate che anche loro si drogano e celebrano funerali? E ancora, cosa possiamo imparare, osservandoli, per salvare il pianeta? Le risposte nel WISE talks con il noto biologo.

Gli animali sono molto più simili a noi di quanto non crediamo e da loro possiamo apprendere cose che, avendo noi perso un po’ il contatto con la natura nelle nostre società urbane, abbiamo inesorabilmente dimenticato. Di noi stessi, dell’ambiente, di ciò che siamo realmente.

Il biologo e divulgatore scientifico Vincenzo Venuto, protagonista del nostro WISE talks in diretta Instagram su wise_society, ci ha parlato proprio di questo, ma anche di moltissime altre cose.

Sapevate che anche gli animali si drogano?

Gli animali, a detta di Venuto, hanno una ricchezza emotiva inimmaginabile e ci somigliano molto più di quanto non pensiamo. Sapevate, per esempio, che anche gli animali celebrano i funerali per la perdita dei membri del loro branco? Oppure che anche loro si drogano? E che, proprio come noi, possono essere obesi e soffrire di bulimia o anoressia?

A queste e tantissime altre domande sul mondo animale, le risposte di Vincenzo Venuto nel WISE talks, che potete rivedere su Instagram, in cui si parla anche di ambiente e di quello che l’uomo (forse) ancora non ha capito fino in fondo, ma che è necessario ed estremamente urgente per poter salvare il pianeta.

Per gentile concessione di https://wisesociety.it